“Davanti allo schermo i bambini perdono il rispecchiamento emotivo, che significa guardarsi negli occhi e pensare alla stessa cosa, essenziale per crescere”
E’ quello che ho ascoltato e appreso dal dott. Federico Tonioni, responsabile del primo centro pediatrico italiano che si occupa di dipendenza da internet al Policlinico Gemelli di Roma.
Ci sono studi recenti che sostengono, che un uso eccessivo da parte dei bambini di strumenti digitali, porti a difficoltà a leggere le emozioni altrui e di conseguenza le proprie.
Ciò significa che probabilmente avremo adulti sempre più ansiosi, depressi, impulsivi e con gravi problemi relazionali. Spero che questi studionsi si stiano sbagliando, ma temo di no.
C’è da dire, che un uso scorretto di molteplici cose fa male. Un uso scorretto di televisione, un uso scorretto di aiuti in famiglia (nonni ed affini), un uso scorretto di “devi essere il più bravo”, un uso scorretto di ” sbagli sempre tutto / non sai fare nulla” e via dicendo.
Occorre sempre pensare, riflettere, prendersi la responsabilità di essere genitori, consapevoli, che in buona fede si commetteranno degli errori più o meno gravi…perché nessuno di noi è nato imparato e per nostra sfortuna non esiste al mondo una formazione specifica, che a parte le nostre esperienze di vita passata, possa aiutarci in questo gravoso mestiere.
A mio avviso, il problema più grosso non sono né i bambini né internet, ma la generazione dei genitori che è cambiata in peggio e sembra che la tendenza sia sempre quella di peggiorare ancor di più!
L’uso della tecnologia non va vietata, ma va usata con moderazione.
Tutto deve essere utilizzato con criterio, non solo, i genitori devono recuperare la pazienza perduta e non “parcheggiare” il bambino ore ed ore davanti alla TV/tablet/smartphone! Il bambino ha un’unica visione delle cose ed è quella dettata da ciò che guarda in quello schermo, ciò comporta anche mancanza di creatività.
Noto in molti bambini e ragazzi l’assenza di sforzarsi per elaborare ragionamenti semplici.
Questo è il motivo per cui almeno fino alla maggiore età sono determinato a non regalare uno smartphone ai miei figli.
Da diversi amici, genitori mi sento dire “eh, ma poi glielo comprerai perché ce l’hanno tutti, non vorrai mica far sentire tuo figlio diverso dagli altri e fuori dal mondo?”.
Io penso che sentirsi fuori dal mondo sia cancellare la realtà che ci circonda per sublimarla e trasferirla dietro uno schermo, dove non sai mai veramente con chi parli e dove ti vengono mostrate situazioni anche diseducative e pericolose. Per sviluppare la propria personalità e la propria emotività occorre guardarle in faccia le persone, cogliere il linguaggio non verbale, le espressioni facciali, e soprattutto lo sguardo, perché gli occhi parlano più delle parole. Bisogna insegnare ai nostri bambini che le cose non si pretendono, si conquistano!
Se usata correttamente internet è la cosa più bella del mondo, ma purtroppo ancora ai nostri figli questo non viene insegnato, c’è poco da fare, è ancora una tecnologia troppo “recente”, poco legiferata e discriminatoria poichè non accessibile a tutti. Proprio questa difficoltà è motivo di ignoranza in molte persone che si vedono incapaci di poter monitorare e controllare i propri figli i quali attraverso l’uso della rete sono vittime designate di problemi gravissimi, quali bullismo, stalking, prostituzione etc…
Penso che molto in questo senso dovrebbe farlo la scuola, anche perché la rete a volte può distruggere la vita delle persone, per questo occorrerebbe un po’ di educazione anche all’approccio con essa.
Fortunatamente esistono anche tanti genitori sensibili, attenti: genitori che capiscono perfettamente che mettere al mondo un figlio non è solo una grande responsabilità ma prima di tutto una gioia infinita da godere. Se è vero che molti genitori desiderano solo “parcheggiare” i propri figli e anche vero che oggi nel nostro paese ciò che viene offerto alle famiglie è tv spazzatura, invito al consumismo sfrenato, dilettantismo, superficialità.
Le colpe di un male non sono da attribuire solo a un elemento ma a una serie di fattori: se il bimbo è “lobotomizzato” sì, molto probabilmente il primo colpevole è il genitore, ma non il solo.
Lavorando presso la mia agenzia investigativa in qualità di investigatore privato a Roma, mi vedo costretto ad affrontare realtà giovanili fortemente influenzate da internet e dai i suoi derivati, ormai si spaccia online, ci si prostituisce online, ci si offende e si perseguita online …il così detto “cybercrime” è arrivato anche in Italia!
Una realtà tanto vicina al nostro paese che da qualche tempo in parlamento si sta parlando di nuove leggi e riforme capaci di prevenire e combattere alcuni problemi legati all’uso indiscriminato di internet.
I tempi sono ormai maturi e ben presto anche le persone adulte dovranno rendersi conto che scrivere sui social, navigare e condividere determinati contenuti, o visitare alcuni siti proibiti, comporterà una responsabilità civile e penale sempre più grave; questo varrà anche per qui minori abbandonati ai loro tablet/smartphone, i quali genitori, tutori e responsabili della loro condotta, verranno chiamati in causa per risarcire e rispondere alle malefatte compiute per mano dei propri figli.
Nessun investigatore privato ha la capacità di condurre indagini su WhatsApp. Per altre richieste, siamo a tua disposizione e tratteremo la nostra conversazione con riservatezza assoluta.