Queste richieste sono per la nostra agenzia investigativa, una perdita di tempo, un danno di immagine e un offesa alla professionalità dei nostri investigatori privati, i quali sono sempre in costante aggiornamento con le norme vigenti che regolamentano la privacy.
Recentemente abbiamo letto un interessante articolo di un rinomato quotidiano che illustrava come poter spiare una conversazione privata su WhatsApp, utilizzando il metodo del MAC spoofing.
In breve vi daremo un sunto di quell'articolo, al solo fine di dare la possibilità ai voi lettori di comprenderne il meccanismo e di prevenire la fraudolenta manipolazione del vostro account. L'atlantica investigazione si dissocian da ogni eventuale abuso o utilizzo improprio dello stesso, rammentandovi che l’utilizzo illecito di questa tecnica viola la legge del 8-4-74 n. 98; art. 615 bis, 617, 617 bis, c.p.; articolo 226 bis c.p.p sulla riservatezza della vita privata e intercettazioni delle comunicazioni.
Atlantica Investigazioni agenzia investigativa operante in Roma nonchè Giuseppe Tiralongo in qualità di investigatore privato Roma DECLINANO OGNI RESPONSABILITA'.
Gli avventori di questa tecnica seguono queste procedure:
- Viene disinstallato WhatsApp dal device del cellulare;
- Reperiscono lo smartphone che vogliono monitorare;
- Identificano il MAC address del cellulare interessato alla ricerca;
- Cambiano il loro MAC address con quello dello smartphone che vogliono monitorare. Con il log in, il nuovo MAC address farà credere a WhatsApp di essere in esecuzione sul dispositivo che da spiare. Per cambiare il MAC address installano un’applicazione di MAC spoofing;
- Reinstallano WhatsApp sul dispositivo sottratto. In fase di configurazione inseriscono il numero di telefono dello smartphone bersaglio.
- Richiedono il codice di conferma per l’attivazione. L’SMS contenente il codice verrà invitato al numero di telefono associato al dispositivo quindi si procurano ancora una volta il cellulare bersaglio. Una volta ottenuto il codice, fanno il log in.
- Ripristinano il MAC address originale del dispositivo.
Come difendersi?
Gran parte delle tecniche utilizzate per rubare l’identità su WhatsApp sono vincolate dal possesso fisico del telefono cellulare della vittima.
Per proteggersi in modo adeguato è sufficiente seguire alcune indicazioni che di sotto elenchiamo:
- Utilizza un codice PIN sicuro – Imposta nel tuo smartphone un codice PIN sicuro in grado di proteggere la lock-screen. Se possiedi un dispositivo Android recati nel menu Impostazioni > Sicurezza > Blocco Schermo > PIN; se invece possiedi un dispositivo IPhone, vai nel menu Impostazioni > Touch ID e Codice > Cambia codice.
- Blocca la visualizzazione degli SMS nella lock-screen – In questo modo chiunque tenti di creare una copia “clonata” di WhatsApp usando il tuo numero di telefono, non avrà modo di attivarla e l’accesso al telefono sarà protetto dal codice PIN. Se possiedi un telefono Android, vai nel menu Impostazioni > Sicurezza > Blocco Schermo > PIN, impostare un PIN nascondi i contenuti sensibili. Se al contrario hai un IPhone, vai nel menu Impostazioni > Notifiche > Messaggi e rimuovi il segno di spunta dall’opzione Mostra in "Blocco Schermo".
- È buona norma disconnettere l’applicazione WhatsApp dai computer ad essa collegata; in questo modo potrai disattivare eventuali attacchi derivanti da WhatsApp Web. La procedura è uguale sia per IOS che per Android, vai quindi nel menu Impostazioni > WhatsApp e seleziona “disattiva tutti i computer.
- Ricordati di cambiare periodicamente il tuo codice PIN e le password di eventuali Icloud, non prestare mai il telefono a persone a te sconosciute e soprattutto custodisci con diligenza il tuo cellulare